In una recente intervista, il co-CIO di Bridgewater Associates, Ray Dalio, ha paragonato la crescita incontrollata del debito all’accumulo di placca in un’arteria: invisibile all’inizio, ma alla fine mortale.
Con il debito degli Stati Uniti che ha superato i 36 trilioni di dollari, Dalio prevede che tra circa tre anni si potrebbe verificare un crollo critico, alimentato dall’aumento dei costi degli interessi e da un crescente squilibrio tra l’offerta di debito e la domanda degli investitori.
Crede che ci sia ancora una via d’uscita, ma solo se il governo interviene rapidamente. Riducendo la spesa e aumentando il gettito fiscale di circa il 4% ciascuno, Dalio sostiene che il deficit potrebbe scendere a un livello sostenibile del 3% del PIL.
Una correzione simile, ha osservato, è stata ottenuta negli anni Novanta, ma ha richiesto sacrifici condivisi da tutti.
Resta tuttavia incerto se esista la volontà politica di ripetere tale successo.